Dobbiamo prenderci cura del nostro cervello

A Castelfranco «La malattia di Alzheimer. La ricerca, la prevenzione, la risposta a malati e famiglie».

Dobbiamo prenderci cura del nostro cervello
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Al San Giacomo importante meeting sull’Alzheimer. La Fondazione per la Ricerca Cardiovascolare e Malattie Neurodegenerative e la Federazione Veneta Solidarietà Alzheimer hanno promosso il convengo «La malattia di Alzheimer. La ricerca, la prevenzione, la risposta a malati e famiglie».

Alzheimer: malattia non solo degli anziani

Renza Ferello presidente della Federazione Veneto Solidarietà Alzheimer spiega che nel corso dell’evento: «Si è parlato del problema dell’Alzheimer giovanile che colpisce persone in età dai 45 ai 65 anni. Volevamo infatti fare opera di sensibilizzazione la situazione e le difficoltà che ogni giorno, soprattutto i casi giovanili, si trovano a combattere con burocrazia, stigma e altre difficoltà. In quest’occasione ha relazionato il professor Paolo Maria Rossini incaricato dal Ministero della Salute e da AIFA di seguire il Progetto Interceptor: in questo ambito il dottor Gabelli del Centro Regionale Veneto per lo Studio sull'Invecchiamento Cerebrale di Padova assieme alla dottoressa Cagnin e Marcon sono stati selezionati per l'area vasta del Triveneto». Tanti i relatori illustri dell’evento introdotto da Mario Plebani, ecco i nomi degli intervenuti: Nicolò Rizzuto, Alberto Cester, Marco Trabucchi, Paolo Maria Rossini, Michela Marcon, Maurizio Gallucci, Carlo Gabelli, Annachiara Cagnin, Laura De Togni, Pierluigi Dal Santo, Amalia Bruni, Pietro Liò, Adriana Visonà, Giuseppe Gambina, Giorgio Pavan, Claudio Franceschi, Sofia Pavanello, Diego De Leo, Cristina Basso e Donata Gollin.

Prendiamoci cura del cervello

«Il concetto che dobbiamo prenderci cura della nostro cervello e del suo buon funzionamento è un pensiero che gradualmente si sta espandendo ed investe vari aspetti della nostra vita di tutti i giorni – si legge in una nota della Federazione Veneto Solidarietà Alzheimer -. Dobbiamo prestare molta attenzione alle nostre facoltà intellettive, a come potremmo metterle a rischio o preservarle per quando saremo più anziani. Parallelamente, gli insuccessi delle recenti sperimentazioni su nuovi farmaci verso l’Alzheimer ci lasciano con un senso di angoscia e la consapevolezza che dobbiamo fare molta ricerca per giungere a soluzioni concrete». In questi ultimi anni nel Regno Unito, ma anche nel resto d’Europa, la malattia di Alzheimer ha colpito un numero crescente di persone e ha scalato la classifica negativa delle cause di morte collocandosi, con lievi differenze tra le diverse nazioni, tra le prime cause di mortalità.

La prevenzione

Ma cosa ci può dire su questo la ricerca? Fare prevenzione è concretamente possibile? Come si può rispondere ai bisogni sanitari e assistenziali delle famiglie dove c’è già un malato? A questi quesiti Federazione Veneto Solidarietà Alzheimer risponde che: «Fermarci a riflettere su questi punti è importante per dare significato ai risultati delle ricerca e valorizzare le iniziative che cercano di contrastare questa malattia. Per questo si è deciso di realizzare per la seconda volta a Castelfranco Veneto una giornata di studio con ricercatori, clinici, tecnici della programmazione sanitaria per valutare quanto si sta facendo».

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