In mostra a Treviso i disegni di Giuliana Coen Camerino in arte Roberta Di Camerino

Da oggi al 17 Novembre Casa dei Carraresi ospita la mostra dedicata al vintage

In mostra a Treviso i disegni di Giuliana Coen Camerino in arte Roberta Di Camerino
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In mostra a Treviso i disegni di Giuliana Coen Camerino in arte Roberta Di Camerino. Da oggi al 17 Novembre Casa dei Carraresi ospita la mostra dedicata al vintage in grado di sapersi distinguere e qualificare per la sua unicità, per il suo portarsi dentro emozioni e suggestioni di stagioni mitiche e contemporaneamente essere coerente con le attuali tendenze-necessità di sostenibilità e contenimento dei consumi, facendo del vintage un fenomeno culturalmente  sempre più attuale.  Si mantengono i punti saldi che contraddistinguono la mostra ormai giunta alla sua quarta edizione da tutte le altre nel panorama locale: l’autenticità degli abiti e degli accessori presenti, l’accurata selezione di espositori provenienti da tutta Italia e il modernariato, selezionato con attenzione in ogni dettaglio.

La vera novità di quest’anno è però Giuliana Coen Camerino, la stilista a cui è dedicata la mostra - evento collaterale dell’ultimo piano del palazzo. 

Giuliana Coen Camerino fu una delle prime e maggiori esponenti del “made in Italy” nel campo della moda (Versace e le sorelle Fendi inventarono il loro marchio dopo aver lavorato con lei e gestito alcuni dei suoi negozi - negli anni Ottanta arrivò a contare 250 punti vendita in 35 Paesi). Per il lancio del marchio Giuliana utilizza il nome Roberta insieme a Camerino, il cognome del marito, ma nobilitato dal vezzo “di”.

La mostra - evento collaterale a lei dedicata all’interno di Vintage ai Carraresi si qualifica come una selezione inedita mai vista prima delle tele da lei disegnate “a dimensione naturale”. La Camerino, con il suo brand Roberta Di Camerino, aveva infatti un metodo davvero unico per progettare i suoi capi: partire dalle dimensioni reali delle modelle per disegnare gli abiti direttamente sulle tele.

Nella sala si possono ammirare dunque i bozzetti dei suoi abiti ma anche le realizzazioni stesse, con una selezione delle sue borse iconiche che hanno fatto la storia e i pezzi forti di ogni collezione, tra cui ombrelli accuratamente disegnati e abiti dai prestigiosi tessuti  che hanno contraddistinto il suo brand a livello mondiale. 

"In principio era il disegno: questo sembra essere il pensiero cui si ispira Roberta fin dalle sue prime ricerche. E il disegno prevale sul corpo, e anzi il corpo si adatta al disegno. Per sottolineare questi propositi di assoluta finzione Roberta di Camerino sceglie come suo motivo di base e di partenza il più illusionistico e ingannevole dei motivi pittorici, al punto di essersi costituito in genere: il trompe l'oeil." (Vittorio Sgarbi).

Era proprio tramite il suo “trompe l’oeil” (da lei per la prima volta applicato anche nel campo della moda) che riusciva a creare un effetto illusorio che faceva comparire bellissime pieghe e cinture, revers e bottoni su abiti semplici, in grado di combinare raffinatezza e comodità.

L’idea rivoluzionaria nasce negli anni ’70 quando “non c’erano più le pazienti fantesche ad abbottonare file di gancetti sul dietro. Il mio vestito sarebbe bastato infilarlo, come una lunga maglia. E ci avrei disegnato sopra tutto quanto” raccontava Giuliana Coen Camerino.
Di lei Salvador Dalì disse “è la prima volta che vedo l’arte nella moda”.

Dopo il successo del ’56 che la vide premiata con l’oscar della moda, il Neiman Marcus Award e la prima sfilata, nel ’63, presso la Sala Bianca di Palazzo Pitti a Firenze, gli anni settanta furono per lei un periodo d’oro, contrassegnato dalla conquista di numerosi riconoscimenti e da un accordo commerciale con il colosso Mitsubishi Group Corporation per l’esclusiva in Giappone delle linee aziendali. A fine decennio, il volume d’affari della casa ammontava a dodici miliardi di lire.

Organizzare e ospitare la mostra tributo a Giuliana Coen di Camerino è stato per me un onore.” racconta Fernanda Li Volsi, organizzatrice di Vintage ai Carraresi. “In ogni edizione miriamo sempre a mettere in risalto non solo la bellezza e la storia del Made in Italy nella moda ma soprattutto il grande riconoscimento che la produzione delle case di moda venete hanno e hanno avuto nella storia, facendosi valere nel panorama mondiale.

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