Ragazza veneziana muore 4 giorni dopo essere stata dimessa dall'ospedale

Miriam de Giovanni forse stroncata da un'embolia polmonare.

Ragazza veneziana muore 4 giorni dopo essere stata dimessa dall'ospedale
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Ragazza veneziana muore 4 giorni dopo essere stata dimessa dall’ospedale.

Morta a 25 anni, si sospetta un embolia polmonare

Ha avuto un collasso ieri, 3 giorni dopo le dimissioni dal’ospedale, e non ce l’ha fatta.  Purtroppo, nonostante i tentativi di salvarle la vita,  Miriam Tabata de Giovanni, 25 enne veneziana di Cannaregio, non ce l’ha fatta.  La giovane non si è più ripresa ed è deceduta per un arresto cardiocircolatorio alle 13.30 di mercoledì 30 ottobre. Ancora mistero sulle cause del decesso. Risposte potranno arrivare dall’autopsia sulla giovane i cui risultati arriveranno nei prossimi giorni.

Miriam Tabata de Giovanni scomparsa a soli 25 anni

Il malessere e il ricovero in ospedale

Da circa un mese Miriam non si sentiva bene e lo scorso fine settimana l’aveva passato in ospedale per una difficoltà a respirare che persisteva e per una forma influenzale. Un malessere continuo che andava avanti da un mese, dopo una gita alle Terme.  Miriam accompagnata dai genitori si era presentati in Pronto soccorso sabato pomeriggio. Ne era uscita domenica sera, dopo una notte in osservazione con una diagnosi di principio di pleurite e polmonite e una lista di esami per approfondire. In settimana, inaspettato, il tragico epilogo. ​L’ospedale, d’accordo con i familiari, sta procedendo ora ad un riscontro diagnostico. Al momento la famiglia non ha presentato nessuna denuncia alle forze di polizia e in Procura.

La nota dell’ospedale

“In attesa che venga chiarita e accertata la causa della morte della giovane deceduta il 30 ottobre, – evidenzia la nota – i medici dell’Ospedale Civile di Venezia confermano anche in questa fase la piena disponibilità e la piena vicinanza ai familiari, in accordo con i quali si svolgono in queste ore gli accertamenti diagnostici. La Direzione dell’Ospedale sottolinea che con lo stesso atteggiamento di accorata attenzione i medici si sono prodigati ieri, di fronte al gravissimo quadro presentatosi ai sanitari, nel tentativo di salvare la vita alla giovane paziente, con il coinvolgimento delle équipe della Cardiologia e della Rianimazione dell’Ospedale, al fianco dei medici del Suem118 e del Pronto Soccorso. Con la medesima attenzione si erano svolti gli accertamenti sullo stato di salute della paziente durante l’accesso al Pronto Soccorso nella giornata di sabato 26 ottobre: in quella occasione, la giovane era stata visitata da due medici del Pronto Soccorso e poi dal medico infettivologo; contemporaneamente agli accertamenti ampi, prolungatisi per un periodo di Osservazione Breve Intensiva, alla giovane era stata avviata la conseguente terapia, che andava proseguita a domicilio; era stato infine concordato un coerente programma di esami e visite di rivalutazione, che non è stato possibile attuare per il precipitare del quadro clinico”.

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