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Stramaret, produttori a Valdobbiadene dal 1888

Carlo Stramare, con lui la straordinaria trasformazione dell’azienda nella sua denominazione e nella conversione in biologico.

Stramaret, produttori a Valdobbiadene dal 1888
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Stramaret, produttori a Valdobbiadene dal 1888. Esistono documentazioni che confermano la presenza a Valdobbiadene, frazione Funer, della famiglia Stramare, il cui nome ne tradisce forse un'origine «al di là del mare», fin dagli inizi del '700. Erano gli anni in cui il celebre vitigno, proveniente dalla zona del Carso, faceva la sua apparizione a Valdobbiadene. E’ una storia importante quella della Cantina Stramaret. Era il lontanissimo 1888 quando Giovanni Stramare fondò a Funer di Valdobbiadene l'omonima azienda agricola.

La storia

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Numerosi sono gli episodi storici che sottolineano lo stretto legame dell'azienda con il territorio. Durante il periodo della Resistenza, ad esempio, i soldati di stanza sul Monte Grappa erano soliti scendere all'azienda per acquistare vino e cibo. Fino agli anni '60 gli abitanti della borgata spesso si recavano dagli Stramare con un sacco di farina, per chiedere alle donne di casa, Carmela (prima) e Rosina (poi), di preparare per loro pane, biscotti e focacce nel forno a legna della famiglia. Dall'epoca quasi leggendaria di Giovanni Stramare, l'azienda ha visto un continuo sviluppo della produzione vitivinicola e zootecnica, grazie al lavoro e alla passione degli eredi del fondatore: Angelo, Antonio e Celestino. La svolta, tuttavia, è stata nel 2005, quando l’atuale titolare Carlo Stramare, figlio di Celestino, laureato in enologia all'Istituto Cerletti di Conegliano, ha deciso, con il supporto del padre, di investire esclusivamente nella produzione del Prosecco, che oggi assume le denominazioni di Valdobbiadene Docg. Fu proprio nel 2005 che l’azienda cambiò il nome in Stramaret, il soprannome della famiglia.

Vini premiati e conversione biologica

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Tra i vini prodotti nei 10 ettari di vigneto spicca non solo il rinomato e tradizionale Valdobbiadene Prosecco Docg (nelle versioni Extra Dry o Brut), ma anche il tradizionale vino bianco frizzante, il vino Passito e il Manzoni Bianco.

Vini che continuano a collezionare riconoscimenti: l’Extra Dry ha guadagnato la medaglia d’oro al Concours Mondial de Bruxelles, svoltosi a Aigle in Svizzera dal 2 al 5 maggio 2019, mentre il Brut l’argento. Il Valdobbiadene Docg Brut ha invece conquistato la medaglia d’argento al concorso enologico delle Città del Vino per il premio Biodivino 2019 mentre, al Prosecco Extra Dry, è stata data la medaglia d’argento nella sezione speciale Forum Spumanti dell’evento.

«E molti altri - sottolinea con il giusto orgoglio Carlo Stramare -. La rivista Falstaff, la più antica e famosa guida enologica dell’Austria, ha valutato con un eccellente punteggio di 92 e 93 punti i nostri vini di punta. Il 6 luglio alla chiusura della manifestazione «La Primavera del Prosecco» abbiamo ricevuto due riconoscimenti per i nostri vini al concorso enologico “Fascetta d’oro” che ha voluto premiare il Prosecco Brut con la Fascetta d’argento e l’Extra Dry con il Diploma di merito».

Nel 2008 è stata fatta la scelta del biologico, eliminando tutto il diserbo e concime chimico. Dal 2016 tutta l’azienda è certificata «Bio».

«Siamo state una delle prime aziende a fare la conversione in biologico. I costi di produzione sono ovviamente aumentati - sottolinea Carlo -, ma siamo riusciti a mantenere, attraverso alcuni anni di sperimentazione, il livello di produzione, e di conseguenza un prezzo non molto diverso dalle bottiglie convenzionali. La nostra clientela ha risposto molto bene, premiando il nostro impegno».

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